top of page

SPAZIO SENZA FRONTIERE

Una "social community" per la cultura dell'incontro, racconti di persone e storie di solidarietà, aprire gli occhi verso le tragedie di chi ha perso la propria strada, sulle rotte o ai confini del Mondo. Da un idea dei Volontari dell'associazione Nabad..."Io ero razzista, ma mi sbagliavo. Ho cambiato idea!”

rotta.jpg

"IL RAZZISMO DEL CONFINE"

8 marzo 2022

 foto (Leonid Shcheglov/BelTA via AP)

L’Europa, Italia compresa, giustamente si mobilita per accogliere le migliaia di persone in fuga dall’Ucraina sotto i bombardamenti russi. Semplici cittadini che ospitano, diverse associazioni che raccolgono materiali da inviare ai confini. Gli organi dell' Unione applicano, per la prima volta, la Direttiva 55/2001, ossia la Temporary Protection, che garantirebbe una protezione temporanea e immediata a tutte le persone ucraine rifugiate.

Tra queste ci sono anche persone non ucraine, principalmente provenienti dall'Africa, dal Sud dell'Asia ma anche Rom che in Ucraina risiedono, lavorano e studiano e che come tutte le altre hanno cercato di fuggire il prima possibile. Secondo diverse testimonianze, a Kiev le forze di sicurezza ucraine avrebbero impedito a questi ultimi di salire sui treni e sui bus diretti alla frontiera polacca: ciò per dare priorità agli ucraini.

In un’intervista alla BBC, Ruqqaya, una studentessa di medicina nigeriana, ha affermato di aver camminato per undici ore durante la notte prima di arrivare a Medyka, cittadina polacca. “Quando sono arrivata qui c’erano persone nere che dormivano per strada”. Costoro cercano di fuggire all’assedio russo, ma si ritrovano intrappolati in quanto respinti, senza apparente motivo, in particolare alla frontiera polacca.


Proprio alla frontiera polacca da Giugno 2021 migliaia di persone, anch'esse in fuga da guerre e violenze, principalmente provenienti da Iraq, Siria, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo e Camerun, hanno cercato di raggiungere l’Unione europea attraversando la "compiacente" Bielorussia.

In risposta, il governo polacco, che oggi a pochi chilometri di distanza accoglie i profughi ucraini, ha costruito nuove recinzioni al confine.

L’accesso a quest’area, tra le due frontiere, è limitato anche per le organizzazioni umanitarie, le associazioni di volontariato e i media.

La polizia di frontiera ha ripetutamente respinto con la forza i profughi verso la Bielorussia, violando così il loro diritto di chiedere la protezione internazionale. Per paura dei respingimenti e della violenza della polizia, intere famiglie, con bambini, sono fuggite nella foresta dove oltre al freddo, sono rimasti senza cibo, acqua e vestiti.

Prigionieri nella "zona del filo spinato", dove la solidarietà è sospesa ed "osteggiata", sono spinti dalle autorità bielorusse verso i boschi polacchi e come risposta la Polonia non li fa entrare.

Non ci riconosciamo in chi crea categorie di rifugiati di serie A e di serie B.

Siamo ben consapevoli, che non è la prima volta che negli ultimi anni l'accoglienza istituzionale è "condizionata" dal colore della pelle!

Davvero dobbiamo fare la differenza tra un bambino ucraino e un bambino africano? Auspichiamo che da questa emergenza possa scaturire un’accoglienza in grado di portare al centro la vita delle persone e nuovi canali d'ingresso legali e sicuri.


NOI SIAMO PRONTI A FARE LA NOSTRA PARTE!

Associazione Nabad onlus

progetto Spazio Mondi Migranti

Contattaci
pignatta festa 2017_o.jpg

LABORATORIO INTERCULTURALE
"I COLORI DEL MONDO"

10 giugno 2021

Dopo oltre un anno, i volontari dell’associazione Nabad onlus-progetto Spazio Mondi Migranti, tornano in presenza con una nuova iniziativa all'interno del Red&Blue Summer Camp, organizzato dal Rugby Parabiago e dedicato a ragazze/i dai 6 ai 14 anni. Il primo appuntamento è per Giovedi 17 Giugno e per tutti i Giovedi e Venerdi di Giugno e Luglio 2021. Un percorso interculturale, giochi, musica, storie e immagini per affrontare alcune questioni legate alle migrazioni partendo dal tema del viaggio, dell'incontro con "l'altro" e del riconoscimento, che oltre alla propria cultura, possono esservi altre culture, dotate di pari valore umano. Un modo per creare relazioni e cancellare la paura delle differenze, per superare luoghi comuni e stereotipi.

Un ringraziamento a tutto lo staff del Red&Blue Summer Camp!


Asociazione Nabad onlus.

IMG_20190223_123135.jpg

"NATI QUA, STRANIERI SOLO PER LA LEGGE"

24 Aprile 2021

Oggi, nel nostro Paese, gli "italiani senza cittadinanza" nati qua, o arrivati da piccoli, sono circa un milione, sono ragazzi/e che parlano in italiano come prima lingua, frequentano la scuola e riconoscono l’Italia come il proprio Paese: è ora che sia riconosciuta loro, la pienezza dei diritti civili e politici. Crescono in Italia da stranieri e nei fatti finiscono per esser stranieri anche nel paese d'origine dei loro genitori.

A gli occhi di questi ragazzi/e risulta difficile capire perché non gli vengano riconosciute le stesse opportunità lavorative dei loro coetanei, praticare sport a livello agonistico, viaggiare liberamente in Europa, la possibilità di scegliere i propri rappresentanti nelle istituzioni. Oltretutto la loro condizione è legata a quella dei genitori, il cui permesso di soggiorno può scadere e costringere tutta la famiglia a lasciare il Paese dove sono nati e cresciuti. La legge italiana, approvata nel lontano 1992, considera cittadino italiano chiunque abbia almeno un genitore italiano, si fonda quindi sullo ius sanguinis (diritto di sangue). Quindi ad oggi, un bambino nato da genitori stranieri, anche se partorito sul territorio italiano, può richiedere la cittadinanza solo al compimento dei 18 anni e se fino a quel momento abbia risieduto in Italia legalmente ed ininterrottamente. Una condizione fortemente discriminatoria, solo l’attuazione dello “Ius Soli” (diritto di suolo) significherebbe riconoscere un cambiamento già in corso nel nostro Paese da oltre vent’anni.

Ottenere la cittadinanza di un Paese non vuol dire solo ricevere un pezzo di carta, ma sentirsi parte di una comunità ed essere protagonisti di una vera "rivoluzione culturale" libera da pregiudizi.


Condividiamo questo appello del movimento Italiani senza cittadinanza in occasione della giornata internazionale contro le discriminazioni: https://www.facebook.com/italianisenzacittadinanza/posts/2885956128352440

ponte di corpi.jpg

NON PUÒ ESSERE REATO PRENDERSI CURA DI PERSONE IN DIFFICOLTÀ.

23 Febbraio 2021

Questa mattina all’alba la polizia ha fatto irruzione nell’abitazione di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, nonché sede dell’associazione Linea d’Ombra Odv.

La loro colpa è quella di accogliere le persone che arrivano, in pessime condizioni, dal viaggio a piedi lungo la rotta balcanica, a Trieste, nella "Piazza del Mondo", qui con altri volontari distribuiscono cibo, vestiti e scarpe, curano le ferite e forniscono informazioni utili, sia per chi decide di fermarsi, o per chi vuole proseguire il viaggio verso il nord Europa.


Come volontari dell'associazione Nabad esprimiamo la nostra vicinanza umana a Lorena e Gian Andrea, ci rendiamo disponibili a essere di supporto per qualsiasi necessità futura, oggi la priorità dovrebbe essere andare a prendere le centinaia di uomini, donne e bambini che continuano a vivere bloccate, in pieno inverno, in condizioni disumane, negli squat o nei boschi della Bosnia, respinti illegalmente ai confini dell'Europa.


Di seguito riportiamo il link del comunicato dell'associazione Linea d'Ombra Odv:

https://www.lineadombra.org/2021/02/23/lorena-e-gian-andrea-sotto-accusa-per-reato-di-solidarieta/?fbclid=IwAR3Lr71tu8mK_RcjtILJynf5SVSaQdRf7mcN6kPNKgHkck4NnNpgwrDv0ig

visone_o.png

RADIO VISONE – VOCI DA NABAD

15 Febbraio 2021

La testimonianza di Paola e Stefano volontari del progetto Spazio Mondi Migranti su Radio Visone!

51050328_545263765883655_711866521944588

IL RAGAZZO CON LA PAGELLA CUCITA NELLA GIACCA.

27 Gennaio 2021

In occasione della giornata della Memoria condividiamo la lettera scritta a Malik, partito dal Mali con la sua pagella cucita nella giacca, sognava una vita migliore purtroppo finita su un barcone naufragato il 18 aprile 2015, da quattro studentesse sue coetanee, della scuola media Garibaldi di Palermo, che hanno vinto il premio nazionale Teresa Strada di Emergency nel 2019.


"Caro Malik, noi non ti conoscevamo, ma sentiamo che c’è qualcosa che ci unisce. Non è il colore della tua pelle, non è la lingua o la religione che crea questa empatia; è qualcosa di più. Qualche giorno fa ti abbiamo visto al notiziario, ci sei sembrato piccolo e indifeso. Da quel momento continuiamo a pensarti!

Non meritavi tutto questo, come non lo meritavano tutte le persone che erano partite insieme a te alla ricerca di un mondo migliore e che invece poi ti hanno fatto compagnia sui fondali. Su quei fondali, che di certo non sono stati comodi come un comune materasso, tu ti sei adagiato, coperto da una massa di acqua che non sarà stata mai calda come la tua vecchia Africa e avvolto da vestiti che non saranno stati certo morbidi e avvolgenti come quelli che pensavi di trovare.

Pensiamo sempre ai terribili giorni che hai dovuto passare su quel barcone, in mezzo a persone sconosciute, resistendo ai morsi della fame e della sete, riuscendo solo ad alzare gli occhi e a pregare di arrivare sano e salvo, con la tua pagella accuratamente ripiegata e conservata in una tasca dei pantaloni. E’ proprio la pagella che tenevi stretta a te, che ci ha impressionato, e ognuno di quelli che non ti ha accolto nel modo giusto nel nostro Paese, non ti ha dato l’opportunità di mostrare quel piccolo foglio di carta che portavi con te, con su scritto all’apparenza dei semplici voti, ma che in realtà rappresentavano i tuoi sforzi, le tue buone intenzioni, le tue capacità, il tuo futuro.

Ci dispiace profondamente pensare che quel foglio, ormai lontano, sarà sbiadito e i tuoi sogni con esso. Caro Malik, da quale terribile situazione volevi scappare? Pensando a tutto questo, non possiamo fare altro che sentirci in colpa e responsabili per averti negato un futuro sereno, in un luogo stabile e senza guerra. Tutto questo a causa di stupidi pregiudizi, dell’ignoranza ancora presente in questo mondo, nella nostra cultura e nella nostra società, che si considera a parole cosi attuale e moderna ma che poi, nei fatti, dimostra di essere spesso disumana.

Di fronte alla situazione di tanti migranti e rifugiati, può mai esistere una civiltà che non mostri solidarietà e accoglienza nei confronti di chi lotta per la sopravvivenza e per una vita dignitosa? Può ancora esistere chi pensa di vivere isolato tra i confini del suo paese, senza integrarsi con altre culture? Avremmo voluto essere lì per convincerti che in fondo non tutta la gente di questo Paese è come quella che non ti ha fatto arrivare qui.

Non tutti capiscono che la “diversità” può solo essere fonte di ricchezza e stimolo per crescere e migliorarsi. E’ proprio vero che “se ciascuno di noi facesse il suo pezzettino, ci troveremmo in un mondo più bello senza neanche accorgercene”; però è anche vero che se tutti avessimo fatto il nostro pezzettino, tu di certo saresti ancora qui con noi! Scusaci per tutto, Addio, piccolo Malik"


Giada Ferrante, Giulia Piricò, Laura Liberti, Laura Zerilli ( Classe IIF Scuola sec di I grado Garibaldi )

20180217_114418_edited.jpg

MSNA SONO SOLO DEI RAGAZZI

20 Gennaio 2021

MSNA (minore straniero non accompagnato) è definito dalla Legge italiana come: “Il minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione Europea che si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato e che è altrimenti sottoposto alla giurisdizione
italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti.
Per noi, come per tante altre realtà che se ne occupano, sono solo ragazzi, adolescenti che si sono ritrovati con un vissuto ed un modo di pensare da adulti, ma con la fragilità di bambini.
Un vissuto di chi ha attraversato i confini più brutali del mondo, ha conosciuto i deserti, la Libia, si è affidato ai trafficanti, ha sfidato il Mediterraneo, di chi si è imbarcato per sfuggire allo sfruttamento delle fabbriche turche per poi finire bloccato
nei campi profughi in Grecia in attesa di una risposta di protezione internazionale, di chi ha attraversato le montagne della Val Susa o si è imbattuto a Ventimiglia nella polizia francese ed è stato rimandato indietro, di chi ha viaggiato lungo la rotta dei Balcani sfidando il game, i pestaggi e l'inverno nei boschi della Bosnia.
Non tutti hanno lo stesso progetto di vita: molti usano l’Italia come Paese di transito; altri si fermano con l’obiettivo di lavorare per aiutare la famiglia, poiché spesso sono le famiglie stesse ad investire sulla migrazione del minore, caricandolo di una responsabilità che non dovrebbe avere; altri ancora fuggono da situazioni di guerra,
persecuzione o di conflitto.
Non si può negare che in Italia si adottino delle buone pratiche volte all’inclusione sociale e all’autonomia dei minori stranieri non accompagnati, come l’inserimento scolastico, i corsi di lingua e la formazione professionale, ma il sistema presenta anche delle grosse problematiche e le statistiche lo confermano: i minori scomparsi nel 2020 (tra il 1° gennaio e il 31 settembre) sono ben 1508!
Alcuni abbandonano la formazione per i lunghi tempi prospettati, ma le maggiori criticità si riscontrano al raggiungimento della maggiore età, quando questi ragazzi sono costretti a lasciare le case di accoglienza per minori, anche se non hanno raggiunto un’autonomia economica. Inoltre, le lunghe tempistiche per l’ottenimento dei permessi di soggiorno espongono questi ragazzi all’illegalità.
Molti si affidano a connazionali che spesso li sfruttano in attività lavorative degradanti e in nero, o peggio, finiscono nel mondo della micro-criminalità, dove subiscono abusi di ogni genere. In uno stato di incertezza, soltanto il lavoro potrebbe garantire a queste persone una forma di sicurezza, ma nella realtà fin troppi ex-minori si ritrovano ai margini della società o ai margini delle nostre strade.


Il dossier “Giovani naufraghi” racconta storie di viaggi e di fughe via mare sulla base delle testimonianze raccolte a bordo. James, Esther, Sélim, Souleyman, Yasmine, Magdi, Youssouf, Abdo, Hamid e Yussif ci raccontano un’avventura che spesso ricorda l’Odissea:

https://sosmediterranee.it/wp-content/uploads/2020/12/Giovani-Naufraghi.-Percorsi-di-
Minori-Salvati-dalla-Aquarius-e-dalla-Ocean-Viking.pdf


Dati ufficiali del ministero dell'Interno sulle presenze in Italia:
https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/immigrazione/focus-on/minori-
stranieri/Documents/Report-MSNA-mese-novembre-2020.pdf


Accoglienza in tempo di pandemia:
https://altreconomia.it/limpatto-del-covid-19-sullaccoglienza-dei-minori-stranieri-non-
accompagnati/

72278577_690031574740206_687548758564536

TORNEREMO PRESTO A FARE QUEL CHE CI PIACE FARE!

12 Dicembre 2020

Spazio Mondi Migranti è un progetto di solidarietà ed accoglienza contro ogni forma di razzismo, violenza e discriminazione, gestito unicamente dai volontari ed attivisti dell'associazione Nabad Milano Onlus, accomunati dall’idea che tutti abbiano il diritto di muoversi liberamente, di attraversare le frontiere in modo sicuro e di vivere dove preferiscono, indipendentemente dal paese in cui sono nati, dalla condizione economica e dal colore della pelle.


Le nostre attività sono tutte gratuite e noi siamo volontari al 100%. Non usufruiamo di contributi pubblici, ci sosteniamo con il 5 per mille, con le nostre quote sociali e grazie a donazioni da parte di altre associazioni o di privati.


L’emergenza Covid-19 ha creato una situazione nuova per tutti, il nostro approccio di volontari è basato soprattutto sull'empatia ed il contatto umano. Sia per noi che per i nostri ragazzi e studenti, rinunciare al rito dell'incontro settimanale è stato davvero difficile.


"Siamo veramente tutti uguali davanti al virus?”

Il nostro Sportello Solidale è rimasto attivo, seppur in modo "virtuale".

Siamo riusciti, grazie ai rapporti con altre associazioni ed enti, a dare informazioni per accedere ai contributi pubblici dando istruzioni per la compilazione delle richieste, a dirottare generi di prima necessità verso alcune famiglie in difficoltà, che frequentavano i nostri Spazi, abbiamo recuperato e regalato dei computer per la didattica a distanza.



Dal mese di Ottobre abbiamo iniziato il corso di italiano L2 online, con particolare attenzione per dei minori non accompagnati appena arrivati in Italia, inoltre alcuni volontari seguono a distanza nei compiti dei ragazzi in età scolare.

Ha preso il via il progetto Spazio senza Frontiere, una "social community" per la cultura dell'incontro e per far aprire gli occhi verso le tragedie di chi ha perso la propria strada sulle rotte o è bloccato, in condizioni disumane alle frontiere del Mondo.

Fortunatamente in questi anni, abbiamo sviluppato gli anticorpi, non al Covid-19, ma al clima di intolleranza che rischia di svilupparsi in questi periodi di emergenza: umanità e solidarietà sono la cura, ai confini, sulle rotte come nelle nostre città!


Prima dell'emergenza Covid19 erano attivi a Parabiago, Gerenzano, Rho e Castano P., su iniziativa dei volontari ed attivisti dell'associazione, in diverse modalità, le seguenti attività di SMM, il nostro "franchising" della solidarietà:


Corsi di lingua L2 per adulti, con l’obiettivo di creare una rete di solidarietà tra cittadini, per favorire l’inteRazione sociale e promuovere percorsi di reciproca conoscenza.


Sportello Solidale per dare delle risposte pratiche ai bisogni dei migranti, sia a livello di documentazione che di conoscenza dei servizi presenti sul territorio, per un miglioramento sociale e di qualità della vita.


Dateci Spazio un luogo di libera espressione dedicato a ragazzi dai 6 ai 13 anni, un sostegno alle famiglie migranti, uno spazio compiti ed un laboratorio di lingua italiana. Un punto di contatto fra le famiglie e le istituzioni scolastiche. All’interno del Dateci Spazio si è sviluppato il progetto “Io sono grande!”, dedicato ai cosiddetti ragazzi "ricongiunti" già scolarizzati nel paese d'origine.


Eventi e Laboratori Interculturali: Organizzazione di eventi interculturali e campagne su i diritti, in collaborazione con altre realtà del territorio. Incontri annuali con gli studenti presso Università Cattolica di Brescia e Milano e partecipazione alle giornate della solidarietà presso le scuole secondarie "Rancilio" di Villastanza e "A. Manzoni" di Canegrate.


Tranquilli, torneremo presto a fare quel che ci piace fare!

PIAZZA DEL MONDO.jpg

LA PIAZZA DEL MONDO

07 Dicembre 2020

Esiste una "nuova piazza", di fronte alla stazione ferroviaria di Trieste, a rinominare questa piazza è l'impegno quotidiano di due associazioni Linea d'Ombra ODV e Strada Si.Cura che si occupano di accogliere e curare persone che arrivano, in condizioni disastrose, dal viaggio a piedi lungo la famigerata rotta balcanica*, i migranti camminano per migliaia di chilometri attraversando "illegalmente" le frontiere, molti ragazzi giovanissimi per lo più provenienti da Afghanistan e Pakistan, ma anche nuclei familiari provenienti da Siria ed Iraq. 

“The Game” lo chiamano il viaggio, perchè se ce la fai hai vinto altrimenti ritenta e sarai più fortunato, devono affidarsi alla sorte, visto che oggi non esistono vie legali e sicure per entrare nei territori dell’Unione Europea.



Tutti abbiamo negli occhi i barconi e le tragedie nel Mediterraneo centrale, ma pochi sanno cosa accade lungo la rotta, muri e fili spinati, polizia e gruppi di vigilantes formati da cittadini comuni “sorvegliano” i migranti che provano ad attraversare.

Il confine tra Croazia e Bosnia è solo uno dei tanti esempi. Qui la polizia di frontiera respinge, anche violentemente, chi riesce ad entrare in terra croata senza nemmeno registrare eventuali richieste di asilo a chi ne avrebbe diritto.

Per fortuna esiste anche la "Piazza del Mondo" qui i volontari distribuiscono cibo, vestiti e scarpe, curano le ferite e forniscono informazioni utili, sia per chi decide di fermarsi o per chi, la maggioranza, vuole proseguire il viaggio verso il nord Europa, anche a rischio di essere fermato e rimandato indietro nel limbo della frontiera di terra.



“La nostra è una forma di resistenza che è anche un modo per dare concretezza all’esistenza: queste persone hanno il diritto di chiedere condizioni migliori per la loro vita, è assurdo che invece trovino anche ostacoli e violenze nel loro cammino” Andrea Franchi-Linea d'Ombra( fonte: vita.it )


Per chi vuole sostenere i migranti della piazza al link: paypal.me/lineadombra

oppure bonifico con causale "impegno solidale" intestato ad Associazione LINEA

D’OMBRA ODV, BCC di Staranzano e Villesse, IBAN IT23V0887702202000000355222


*Per approfondimenti sulla rotta balcanica: https://www.balcanicaucaso.org/Media/Files/Dossier-La-rotta-balcanica.-I-migranti-senza-diritti-nel-cuore-dell-Europa

Spazio senza Frontiere: Notizie
bottom of page